Quattro stagioni, quattro grandi ragioni,
erano già tutte ormai passate.
Invano l'alta velocità dei desideri,
quella che ti fa sorvolare in su.
Incapace di condurre una vita grama,
verso altre stagioni, altri momenti,
altri aghi di eventi pungenti.
Sfruttando ogni lampo di passioni,
inseguendo un urlo di esiliando,
scoprendo che non hai
altri pensieri infarciti
di punti esclamativi,
se non quelli rimasti di scorci
e fieri interrogativi.
Come possiamo chiamare il tempo?
se non il volare di gioie
e dolori di ogni momento.
Come possiamo chiamare amore?
se non voci di donne, di uomo,
di lacrime di ogni tormento.