Avevo gli occhi rossi,
il sangue che girava al contrario,
le mani più immobili del solito,
mi sono sempre tremate.
Un incendio in fondo all'anima,
offeso dall'evidenza di una parola,
una parola gridata e sospirata
come fosse il grido della verità.
Mi sento forse meglio,
mi sento forse più tranquillo,
non so cosa provo
ma so che non è piacevole.
So di non avere l'ombrello
sotto gocce che mi bruciano l'anima,
se non fosse per i fulmini d'improvviso
non rischierei.
È la fine del mondo che accade dentro me,
è l'apocalisse predetta, dovrò per forza arrendermi,
perché il dolore è insopportabile
per una ferita chiusa in una singola parola.