Oggi devota ad una religione,
quella stessa dove sei cresciuta
con padre padrone,
sottoposta all'autorità
di un marito non scelto,
urli dove l'ignoranza
sorda non riesce a sentirti.
Un corpo nascosto in un abito dove
nessuno può vedere il dolore in quegl'occhi
dove dignità e libertà e soffocata
da quell'essere umano chiamato uomo.
Custodisci le tue "vergogne"
I sogni per te sono lunghe agonie,
sepolta di infamia ti graffia un orgoglio
non hai dignità.
Ti guardi allo specchio
e vedi riflessa una donna che tu
conoscevi lontana nel tempo
accennando un sorriso.
Tu in questo dono naturale
dai la vita in un dolore non compreso,
affidando quell'alba
al tuo amore già nato,
dove insegnerai a pregare
un Dio dove ai
suoi occhi siamo tutti uguali.