Sono ardere di lacrime
mentre il Piemonte che mi fu culla
scompare nella nebbia di cristallo
del mio allontanarmi e dirigermi
verso palcoscenici dorati
luci e colori
di cui un cantautore
desidera vivere imbevuto
tra soffi leggeri e mai uguali di note
e con l'ancella fedele di una voce
intrisa d'orgoglio e malinconia.
"Devo andare via, madre
la musica mi ha chiamato
perdonami
se me ne sono innamorato
sulla mia anima c'è il nome di un treno,
destinazione Sanremo".
"La solita strada, bianca come il sale
il grano da crescere, i campi da arare,
guardare ogni giorno, se piove o c'è il sole,
per saper se domani si vive o si umore"
questo sono io, Luigi
dissi a quel palco
che tremava più di me
mentre supplicavo la musica
di non mutarsi in pugnale
e rivelarsi a me in delusione;
quella sera la melodia
si addormentò con me
lasciarti so soltanto uomo
la missione dell'averti amato cantando.
Sì. mi lasciai annullare
dal respiro di rame di quella pistola
ma sempre mi troverai a camminare con te
in semplici, ma maestosi
fruscii di vinile
in cui riposa la mia rondine d'artista.