cammino
nel bosco
che si tinge d'autunno
a cercar fra felci e muschi
le allegre famigliole dei funghi
sperando di trovare
anche il profumato porcino.
Improvvisamente m'imbatto
in un maestoso gigante
dal vento abbattuto:
un pioppo d'argento
che in terra immobile giace...
par un cuore spezzato
ucciso da greve tormento.
Foglie secche ed aggrinzite
son ora il suo ornamento
fa tristezza guardarlo
senza verdi germogli.
Eppur nel silenzio
di quella morte
sento ancora fruscii di vita
in quelle piccole ali
colorate e leggere di farfalle
di libellule,
di tanti piccoli insetti
nascosti fra secchi rami
e la dura corteccia.
E penso
che seppur moriamo
c'è sempre qualcuno che di noi
abbisogna
che s'aggrappa ad un respiro
ad un fusto oramai morto
ma che non può finire
se ci resta il ricordo.