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Civiltà estranea

Momenti in cui sento di essere nel vento,
viaggiando ovunque e in nessun posto.
Vedo luoghi che non mi appartengono,
volo come un'ombra in un mondo bianco e nero,
un mondo in cui io sono estranea.

Il vento mi trasporta dolce
e io amaramente osservo la città triste sotto di me,
la gente che cammina per strada priva di meta,
le luminarie che creano ombre tetre alle case
e il mare che si abbatte violento sulla scogliera.

Solo un gabbiano da segni di vita viva,
spiega le sue ali e si mischia al cielo,
mentre la luna, appena accennata, piange,
e solo il bagliore delle stelle la consola.

 

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3 commenti:

  • Salvatore Maucieri il 16/10/2011 21:48
    Bellissima. Brava. Ciaoooo
  • Sergio Fravolini il 16/10/2011 10:33
    Molto bella mi piace.

    Sergio
  • Anonimo il 15/10/2011 21:18
    Sai vedere oltre le cose... non in ti appaga l'ovvietà... hai la capacità di andare olre... il gabbiano libero dalle nostre tetre quotidianità è la cosa che più ti colpisce... lui libero veramente... Noi siamo inchiodati dalla gravità, ogni passo fatto da noi è un sogno di libertà di quelle ali incoscenti ma ma libere e felici...

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