Ah, mio cuore visionario... delle ali di brezza.
Per troppo tempo non ho ascoltato il tuo
pigolio d'oro e di carezze scarlatte, dolci.
Al tuo posto... pregai un teschio di pietra e
lo chiamai con il suo nome "Odio. Venero te che
maledici e distruggi".
La roccia sembrava soffocare
il tuo respiro d'etere sottile... ma tagliente.
Abbastanza tagliente da infrangere la pietra nera.
E, pian piano, ti riuscì di evadere dalla morte prematura.
E mi baciasti dicendomi "Qualcuno ti ama. Credici!"
Così imparai... che si può morire d'amore... ma non è giusto morire odiando.
Ora io urlo " T'amo! T'amo! T'amo!".