Fuggivo inseguita dagli occhi della notte
mi arrampicavo in bilico su precipizi
sagome a passeggio lungo la strada
assenze
rincorrevo il niente
finestre troppo alte per scrutare fuori
poi cadere dentro un bacio
ponti e strade senza via d'uscita
e d'improvviso luce tanta luce
dentro gli occhi come una ferita
sudata e impaurita
nel buio una presenza
una certezza
mia madre la sua voce la sua carezza
era solo un brutto sogno da cui
mi volevo svegliare
e poi mi riaddormentavo piano
la vita come l'amore
preludio di una fine
-quanto vorrei averti accanto ancora-
ti prego non mi lasciare