Non ho niente da dirti,
Dio.
Se ti dicessi che ti ho amato
mentirei spudoratamente
perché io non so amare.
Ti ho temuto, questo si
e ti ho leccato il culo
pregando in ginocchio
sperando che tu tenessi
lontane da me
le disgrazie della vita
che mi sorreggessi
mentre inciampavo incontrando
la mia stessa natura
contorta.
Poi il ceffone beffardo
della tua mancata protezione
ha colorato del rosso
della delusione inaspettata
il mio volto
che si è acceso
di rabbia.
Ho cancellato la D-
dal tuo nome
ed ho lasciato che il mio
orgoglio ferito
il mio Io
ti maledicesse in eterno.
Nè con i vili ferventi
o i presuntuosi atei
mi sono accompagnata:
ma mi sono messa
con i bestemmiatori,
con chi sa che ci sei
e ti rimprovera
per gli errori che commetti.
Ora,
sono così stanca
che sventolo questo foglio
lasciato intenzionalmente
bianco
come richiesta di pace,
perché preferisco
abboccare al tuo "amo"
che nuotare liberamente
in questo mare
di angosce ed ansie
senza te.