Nel vento gelido di quest'inverno
tra le fronte bagnate degli alberi
in seguito ad una pioggia notturna
ovunque tu sia, qualsiasi cosa
tu stia facendo o pensando
io sono con te.
Nell'uggiosa sera d'ottobre
fra i suoni concitati del mondo
che prosegue nella sua vita
come se fossimo assenti da tutto
noi ci culliamo, in solitudine.
Ignari di ciò che accade,
un granello di sabbia non è
nient'altro che inutile ironia
di un creato in cui noi
altro non siamo che polvere.
Perduti, nell'abisso dell'immensità
che ci avvolge, opprimente.
Quante volte ho urlato
alle tenebre più nere
che io sono tutto e nulla
che io sono colui che distruggerà
ogni cosa di questo mondo insano.
Quante volte ho urlato
alle giornate più splendenti
che non sono in grado di vincere
tutto ciò da cui inevitabilmente
mi lascio sopraffare.
È solo un attimo, è solo un istante
soltanto la voglia di sapere
ciò che non so più da un po
e che adesso mi sfugge dalle dita
mentre soltanto io stringo le tue
attendendo, inutilmente, una risposta
ad una domanda che non esiste.
Ma ciò che importa non è
ciò che io voglio sapere
nè ciò che vorremmo trovare
perchè ciò che accade
forse semplicemente
deve accadere.