ai ferri corti
io te
sulla graticola rovente
dell'incomprensione
cuocere
sfilacciati pezzi
di un sentimento oramai perso
condendo con olio
di amara crudezza
soppesando anche
la più piccola facezia
nel rinfaccio.
Eppure
fino a qualche tempo fa
eravamo limpidi, innamorati
uno davanti l'altra
nell'intesa azzurra
degli occhi
a dirci t'amo.
Ed ora,
schiena contro schiena
contiamo i passi
per poi affrontarci
in acerrimo duello.
Tu usi la sciabola
delle parole velenose
a ferirmi
io paro il colpo
con la spada del silenzio,
ordendo biechi
schemi mentali
per il prossimo attacco.
Orgoglio e disamore
nostri padrini
c'invitano a combattere
in questo assurdo duello
dove non vi sarà
ne vinto ne vincitore...
Io te
colpevoli assassini:
abbiamo ucciso l'amore.