Cala la sera di questo giorno mesto,
percorro sola il viale dalle bianche ghiaie
oggi calpesto.
Ricolmi di lacrime gli occhi
già persi nell'alone
delle luci fioche,
tremolanti fiammelle
di lumini accesi, in preghiera.
E l'aria gravida di ricordi, di pianto,
di mormorii sommessi.
fra gli odore di incenso e di cera
Il profumo dei crisantemi.
Chi giace nella nuda terra
accoglie il saluto
di noi che ancora vivi
a loro ripensando siam vicini.
E si fa sera.
Cupi i cipressi ai lati del cancello,
rammentando ancora
che senza l'amore
di noi rimane cenere soltanto,
bianca,
fra tumuli di terra scura.
A capo chino prego
e piegate sulla grigia pietra
a me si uniscono
oscillando al vento,
recline,
bagnate di bruma,
le rose di novembre.