Oggi non leggo più di matrimoni,
sento parlare solo di compagni,
non più di mogli, spose o di mariti
non sento più di coniugi, consorti,
dagli albori dei tempi stabiliti.
Solo rapporti nati per diletto,
qualcuno per simular la parte
pochi per amore e per rispetto.
Vedo di amori a fare bella mostra,
di altri stregati dalla posizione
ad ostentare ori alla finestra.
I media e altri fan pettegolezzo:
leggiamo d'ardori mordi e fuggi,
e d'altri liquidati a caro prezzo;
di svenevoli amori, sdolcinati,
per sfizio rovinati senza indugi,
e di amanti ingenui e sfortunati;
di coppie scoppiate celermente,
d'incoscienti amori del piacere,
legami eretti su valor del niente.
Molto pochi infranti per la gelosia,
romantico rampollo della poesia.
Ferisce il vuoto e la delusione
che tal costumi creano nei cuori.
Fortunata la nostra, un'unione
che credo valga ancora mille amori
nell'attesa fiorita e con speranza
consacrata e unta con il giuramento.
Andrebbero i legami benedetti.
Vitali son gli affetti e la sostanza,
saldi gl'intenti, l'armonia, i progetti.
Sia bando dall'amor la leggerezza,
molto spesso precipita nel nulla
e la vita soccombe alla tristezza.