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Mastro Scalpellino ( dedicata a mio nonno)

Nere pietre,
lavorate con sangue e martellate,
imperlano il cammino delle vie sterrate.

Possenti mosaici per l'ampia agora
rendono l'arte sì delicata
che della roccia non hanno più apparenza.

Chiodo e subbia
l'han trasformata
ma sudore e forza
l'hanno plasmata.

Curva è la schiena:
ascoltano le pietre
il batti e il ribatti
del ritmo alterno e incessante.

Raccontano i massi la vita di un uomo,
quella di nonno Peppino,
mastro scalpellino.

 

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3 commenti:

  • ale marlene il 22/12/2007 22:17
    che bella, complimenti! è commovente..
    la tue poesia è davvero leggiadra, usi delle parole perfette
  • roberto cafiero il 27/05/2007 10:27
    questa poesie è molto vicina ad una mia realta complimenti ottima descrizione

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