Nere pietre,
lavorate con sangue e martellate,
imperlano il cammino delle vie sterrate.
Possenti mosaici per l'ampia agora
rendono l'arte sì delicata
che della roccia non hanno più apparenza.
Chiodo e subbia
l'han trasformata
ma sudore e forza
l'hanno plasmata.
Curva è la schiena:
ascoltano le pietre
il batti e il ribatti
del ritmo alterno e incessante.
Raccontano i massi la vita di un uomo,
quella di nonno Peppino,
mastro scalpellino.