Tra queste pieghe sottili
il fruscio del vento
assale l'occhio
mentre il frastuono
della vita
ci perde
In mezzo a questa musica
di suoni violenti
riscopro una mano
di fatica avvizzita
segno del tempo
Poggio
le mie vogliose labbra
su questa carne
che conobbe
ben altri fasti
ben altra dignità
Raccolgo la veste
e pudica copro
questo corpo disfatto
venduto
al burattinaio
peggiore incarnazione
di quel che siamo
di quel che fummo
ma non
di quel che saremo