Ti condussero i treni della notte
con le loro bandiere di vento,
giungesti dai luoghi
dove regna sovrana la neve,
dai luoghi d'esilio
dove brilla un sole freddo
ansioso di colline e di vellute mente
e dei garofani orlati dei balconi,
e di muschi ebbri di rugiada.
Giungesti improvviso,
come sparo che frantuma la quiete dei giorni,
come urlo nella notte dormiente,
come fiocco di neve sopra il pruno.
Ma tu giungesti
con le braccia colme di sorprese,
coi tuoi velieri rosseggianti nella notte,
con i tuoi specchi policromi,
per abbagliarmi come un'allodola,
per attirarmi nel tuo carniere,
per ospitarmi nel tuo abisso di dolore,
Amore.