Fermo sulla panchina del ricordo
a testa china
confondo i sogni col presente,
sordo rimpianto al mio richiamo
senza sembianza,
anime deformate senza essenza
sagome perse nel finito.
Mi torna in mente quel ch’è stato
come farfalle e fiori,
poi una griglia tutta fori
e sotto il vuoto
a spirale,
dove si scende e non si sale.
Vorrei in prestito ali;
per spiccare il volo
e ritrovarmi solo in quella valle
dove siam tutti uguali
col peccato alle spalle,
l’avvenuto e il sognato,
tutto ciò ch’è passato
e l’ignoto futuro
che confonde la strada.
(2007)