Bevimi piano,
nel bagliore degli occhi
che rivendica ancora
il senso delle cose.
Vedi, la sera si attarda..
Stringimi piano
nel palmo della tua mano,
sono calice di vetro
che osa ancora contenere
nettare di stelle.
Gustami lentamente
come succo primigenio
inedito alle tue papille
che pure hanno gustato appieno
i sapori del mondo.
Ri/scoprimi..
mentre la notte s'accende e arde
tra braci di grappoli rubino.
L'aurora neonata
profuma ancora di te
e si espande, rugiadosa,
tra filari e farfalle di clorofilla
che lietamente dondolano
appese alle spalliere avite.