Scoppia ardente
il ceppo della mia esistenza
e fuori odo il vento
soffiare all'impazzata.
Persiane che sbattono.
Tuoni che rimbombano
giù per la valle.
Fuori stà per piovere
in un erba
già impregnata di rugiada.
Sono le diciotto ma
tutto attorno
è notte.
Come colpi fulminei
infantili odori
sovrastano
la mia offuscata mente.
Tra poco la tavola
sarà imbandita
da modeste pietanze
e da un caloroso vino
color rosso rubino.
Cala il freddo su di me
ed è in questo preciso frangente
che capisco.
L'inverno è tornato più che mai
mio dominatore.