appaion i monti
all'improvviso invecchiati
con barba canuta
di neve
i contorni imbiancati.
Pattina la tramontana
sul gelido lago del cielo
spazza le nubi minacciose,
tremano al suo tocco
i petali delle ultime rose
e sul morto pergolato
tra foglie d'un rosato
giallore, brinate lacrime
a ricamar merletti e trine.
Appollaiata nel nido
la tortora
poco in volo s'alza,
solo il passero tra
nudi rami rimbalza
col merlo poi
tra marce foglie ramazza
a cercar nutrimento.
Dorme la terra arata e tra i vapori
del vespro sogna la primavera
s'alzan dai boschi solo i rumori
dei legnaioli intenti agli invernali lavori.
Repentina scende la sera
eppur se di sfavillanti ori
di stelle risplende
chiusa in casa, accanto al camino
l'anima mia alla nostalgia tende.