Ero
seduto sotto la chioma fantasiosa di un acero
stavo leggendo
in abito d'anacoreta
un libro
che ancora ancorato a pregiudizi di schiavitù egizia
non era ancora stato scritto sulle tavole d'avorio dei nostri cuori
il clima talvolta era piacevole
un po' desertico e gelido nelle prime ore del giorno
gli uccelli edenici volavano da ramo a ramo
ma non sapevano ancora cinguettare
il canto solare dell'Amo
Il Tutto era in noi aleggiante in una noia immortale
Quando Eva venne verso di me in una "Tau-rus Orus " dalle guance e dai fanali rossi
portava fra le Sue mani un frutto color carne
Appena ne morsi la polpa sugosa
La vidi per la prima volta nuda nella Sua splendida bellezza di Donna Angelo
con i Suoi capelli neri spettinati da serpentine di vento
dalla Terra saliva in lucentezza Madreperlacea un profumo d'oro e di talco
Questo avvenimento
in una sola notte d'Amore cambiò nel bene e nel male la nostra vita
e forse anche la Vostra