Mi dici, con voce morbida di donna
legando le parole ai chiari lampi degli sguardi,
di un'esistenza naufragata nell'indifferenza.
Mi parli, di tua madre e di tuo padre
dei loro cuori prigionieri nell'inverno,
degli uomini che hai amato
svaniti, nel primo refolo del vento.
Mi dici, di un amore preso per marito
che mai lo è stato, per sua ostinata inconsistenza.
Mi parli, delle dure giornate da ragazza madre
delle aspre scelte, delle ore di veglia
che eco in altri cuori non hanno mai trovato
e un solco segregante hanno scavato.
Non per i soldi, che mai sono bastati,
tu ti lamenti, non per aver sognato
un vivere agiato, che non hai cercato,
ma per trovare approdo a un desiderio ardente
ad un bisogno d'amore, sprecato
sulla distesa anonima delle onde.
Ascolto quel che dici tenendomi al tuo fianco
legando i miei pensieri muti ai passi lenti
forse adesso potrò dirti di me, la parola chiave
che svela i nascosti sentimenti, forse oggi
ti parlerò di quello che provo per te, da un po' di tempo
forse nascerà per me un nuovo mondo o resterò in silenzio,
ombra anch'io tra le tue ombre, priva di consistenza.