Velava la pelle la flebile luce
svelando lasciva turgidi i seni,
lo sguardo scolpiva le forme nell'ombra
e vidi il tuo corpo al chiaro di Luna.
Sensuale, gambe dischiuse,
le curve armoniose posavi fiorenti,
muovendo sinuosa il morbido ventre
bramavi piacente il mio caldo respiro.
D'essenza carnale acerbo l'effluvio
suadente destò quel selvatico senso,
lambivano il gusto del dolce piacere
labbra, bagnate di miele.
Ti apristi soave mio candido fiore
avvinta con forza ai miei rigidi fianchi
e a te mi spingevi, oltre la vita,
pregando che fosse l'amore profondo.
E corpi congiunti dai flutti armoniosi
vagammo nell'intimo moto dei sensi
sbocciando estasiati, l'uno nell'altro,
colmammo di noi infinito il piacere.