Di guardia alle necropoli,
piovono trafitture gli aghi dei cipressi,
si confondono col mio affanno salato
e mi ridanno il valore della vita.
Soffio breve mi rincorre,
sabbia imbratta i miei passi,
ma Ugo mi aspetta,
io lo vezzeggio, passeggio con lui,
sgambetta, mi diverte;
stringo Davide al petto,
lo aspetto davanti alla scuola
e ciò mi consola,
mi danno ossigeno e scopo,
sono nuove scoperte per me
e sorvolo quella mia primavera
quando non c’erano questi rimpianti
ma tanti altri meno importanti.
(2006)