Cammino
scalciando foglie color ruggine
sparse tra i solchi della carrareccia.
Incontro novembre
generoso di tinte al miele di castagno.
Bacche rosse confondono
bioccoli di lana nei rovi.
Ai vertici degli olmi
ancorati a fili invisibili
restano vecchi nidi abbandonati.
Li riempirà la prima tramontana,
frantumando i gusci dell'estate.
La terra bruna e umida
rivoltata e dormiente
manda bagliori d'acciaio
di sassi e lame
spuntati dal suo ventre.
Un picchio diffonde
come strano meccanismo
il puntiglio insistente del suo becco.
All'orizzonte, dove il Sile
si dilegua tra i canneti,
rimangono issate rare trame
di reti a bilancia.
Oltre i casoni da pesca
sarà improvvisamente laguna.
Là dove matasse sconvolte di alghe
come chiome razziate
al fondo del mare
s'agitano a lungo senza scampo.
Gabbiani affamati
nel loro lamentoso verso
appoggiano zampe palmate
sulla sabbia incolore.