Li troverai tutti
nel ruscello immacolato della mia voce
quei passi fieri da emigrante
che camminarono lievi e tempestosi
sulle corde della mia prima chitarra.
Grazie, terra di Calabria
che culla di marzapane mi fosti
perchè del tuo profumo mi cospargesti l'anima
fino a ritrovarti
tra le mie lacrime imperlate di nostalgia
quando il treno
di una speranza che fende le miserie
mi prese la mano
fino a lasciarmi in Germania;
sai, Fiumara
le note non sono mai abbastanza grandi
da poter essere il ritratto di un cuore
ma non sono mai così piccole
da non saper inondare d'amore.
Questo mio "cuore che ti amava tanto"
presto dovette abbandonarti
ma urlare sempre sa
con voce che va oltre la voce
la lietezza inestirpabile
di scoprirsi italiano.
Ragazzo,
prendi la mia stessa chitarra
il mio amarti davvero
è avervi lasciato cento illusioni
perchè tu le scoprissi
e ne facessi canzone
in un luccicante tempo delle more;
imparerai da te,
lo so
che la musica che sai amare tu
ti offrirà nella vita
una ragione di più.