Le luci del giorno
in fondo alla strada
son echi distanti
di freddi richiami
e tutto si spegne
nell'umana gioia
di un'incapace piacere
chiamato distanza.
Tramonti lontani
cercati da tempo
vissuti su occhi
illuminati di niente
aperti al senso
di pacata obbedienza
che aleggia nei sobborghi
di una realtà svogliata.
La notte accende
stelle vibranti
cadenti, assordanti,
assenzio per chi dimentica
con quel disegno
le opere buie
nella propria stanza.
Km vivi
duri d'asfalto
sprofondano spesso
nei giorni di maggio.
Ma prima di allora
il desiderio si infrange
sul tempo che resta
su alberi in fiore
su alberi nudi
e poi ancora fioriti.