Da giovane chiedevo alla vita,
sapevo ch'essa s'agitava da qualche parte
in me e fuori di me.
Inconsapevole d'essere io stessa
la vita.
Nulla m'era negato
Solo ch'io l'avessi còlto.
Ma la giovinezza tiene per mano
l'imperfezione
la gaia timidezza.
Oggi vedo di quanti mattoni
È costruito lo slancio
di quel ponte ch'io sono,
una sola arcata
da una riva all'altra della vita.
E non ho scelto un piccolo fiume.
Ho scelto il Danubio
le cui sponde sono irte di boschi.
Ho scelto il Paranà
che scende nel tumulto degli alligatori.
Oggi so che se chiedo alla vita
chiedo a me stessa,
e se guardo nelle gemme dei miei occhi
nella pupilla lucida perla
Non posso mentirmi.
In me oggi sono le risposte.