Il tempo è una carrozza di marzapane
che culla tra i suoi sedili dorati
estensioni di versi ribollenti
intarsi amorosi
di un uomo che sa farsi natura
e di una natura
che sa vestirsi
di quel frammento di uomo
che sorseggia i viaggi di mille navi
mutando discreto e sorridente
il porto d'arcobaleno dei suoi pensieri.
Le parole
colorano l'aria
in frastagliati ma gaudenti
disegni di pioggia complice
cui la poesia permette di ritrovare
le labbra di nuvole smarrite.
La storia si rifugia per sempre
in un nido frusciante di capelli
e si scopre
essenza di verseggiare
morbido e sicuro
perchè le fontane della memoria
riscoprano la loro missione di zampillare
e i fiumi si avvincano ai mari
senza rinnegare la loro identità.
La luna
ha la demiurgica consistenza
di un urlante cilindro di luce
da cui le parole sfuggono anonime
per trovarsi leggiadre complici
su un foglio avido di emozioni.
E la poesia
si fa ancella di sole
che rapisce per sempre i giorni
dalla ruggine dell'oblio.