Le note sul diario, la pizza e natale
Mi piaceva la festa della pizza.
In quei sabati ogni tanto
Che papà sembrava in forma.
Mi piacevano le scarpe nuove.
Le lucidavo con l’attenzione
Di un bravo giardiniere.
Mi piaceva un mondo la domenica.
Le paste calde la mattina.
E il casino dopo pranzo.
Mi piaceva giocare quando Non si poteva.
Far finta di fare i compiti
L’aula pomeriggio
Piena di banchi, cartelloni disegni?" parole,
Merende già mangiate
E noi
Con i fogli da battaglia navale
Nascosti nel quaderno.
Mi piaceva il natale
Un mese prima di natale.
Camilla e Cristina impazzite
Tagliavano l’andito a colpi di grida felici
e io dietro a rubare l’amore.
L’amore l’amore l’amore.
E, mi ricordo,
“Potrebbe far di più
Ma non si applica”.
E le note sul diario
Non erano mai musicali.
Mai quanto i ceffoni non ne posso più
Di mia madre.
Ma era bello lo stesso.
Era bello sapere
Che qualcuno in qualche modo
Avrebbe comunque pensato a me.
Non avere le chiavi di nessuna casa,
Di nessuna cosa,
Era un ottimo modo
Per aprire tutte le porte.
Quando mio padre se n’è andato
Non ho fatto in tempo
A chiedergli un altro sabato di pizza
O un’ultima domenica di paste calde.
L’ho perso e basta.
Non c’era un cazzo di nulla
Che potessi fare.
Ho imparato a non piangere.
Ma non so proprio come fare
a dimenticare.