Stato di veglia accorta
Vento di rivolta
Sono qui a suonare l’arpa
A caricar cannoni
Ad ascoltare parole
Di qualche poeta armato:
Pound, Drieu, Céline
Viaggiando al termine della notte
Fino in principio al giorno
Canto le ricorrenze che non ricorrono
Cerco la fuga ma in fuga non sono
Anzi mi vesto d’armatura
Lascio filtrare fuori dalle mura
Parole contro
Sciabole su me stesso
Proiettili per il mondo
Amore per chi merita
Conscio d’ogni possibile divenire
Preda del mio travaglio
Assorto e disperato
Ma felice di vivere
Avulso dal sonno d’umano fragile disincanto
Che trasmuta in torpore.
(Inverno 2002)