Firenze che scappò.
Firenze che si nascose.
Firenze che ebbe paura.
Tre colpi di pistola bianca
che scoccarono alle dodici.
Due uomini di colore
che rimasero a terra.
Poi silenzio.
Poi più nulla.
Poi di nuovo due spari
a spezzare il sole
ancora alto
in un grigio cielo.
Poi il sangue.
Poi le lacrime.
Poi la rabbia.
di ugual colore
Il Nazismo.
Un sintomo di quella malattia
che colpi Firenze
in quel giorno di follia.
Firenze
comunque
non rimasta indifferente.
Firenze
comunque
che non dimentica
e non può dimenticare.
Firenze che ha aperto
i suoi occhi
il suo cuore.
Firenze ferita nel suo orgoglio.
Firenze che non molla
e mai mollerà
la nostra lotta contro il razzismo.