Ventiquattro dicembre

Oggi mi sono regalato un sogno.
Copiosa e lenta scende la neve, con il suo manto bianco avvolge tutto quanto.
Guardo a valle laggiù, il mio paesello no c'è più.
D'improvviso si accendono le luci di tanti colori
che fanno sembrare i fiocchi di neve farfalle che danzano su dei prati in fiore.
Le persone così lontane, tutte avviluppate nelle sciarpe e con berretti
paion gnomi e folletti intenti a pulire con palette le vie più anguste
per poter meglio circolare e dalle loro case uscire ed entrare.
S'intravedono bambini e ragazzi che, fra urla e schiamazzi,
stanno a giocare tirandosi addosso palle di neve.
Chissà, forse in città, nei palazzi di potere, fra intrighi ed intrallazzi,
anche oggi stanno a lavorare.
A voi tutti buon Natale.
Tutto d'un tratto un suono di campane fino a me sale,
portato da quel vento che la neve fa ballare.
Mi penetra nell'animo e nel cuore dandomi un dolce piacere.
Si... si... domani è Natale.
Buon Natale a tutti quanti, amici e parenti, vivini e distanti,
che siano lombardi, sardi o siciliani, stranieri o italiani
Vorrei trascorrerlo come quando ero bambino.
Con i miei affetti davanti al focolare e sotto il piatto di mio padre vedere la
lettera sbucare.
Con la speranza che non finisse, ancor prima d'incominciare quel pranzo del cuore.
A mezzanotte tutti in chiesa il bambinello a salutare.
Chiudo gli occhi.
Si... questo è il sogno che oggi mi voglio regalare.
Di nuovo a tutti, Buon Natale.