Verrà,
si chiamerà Kehinde della tribù Yoruba
occhi grandi e tristi e pelle sull'ossa
guarderà il vuoto senza una lacrima
dalle profonde altitudini di miseria e fame;
verrà,
a un angolo di strada sarà storpio o cieco o semplicemente
nudo, tintinnerà monetine dentro il piatto
forse almeno tu leverai una mano, una dal caldo dei pantaloni;
verrà,
dal fondo di corsie, letto 11, cartella clinica chiusa, terminale
pronto a morire senza avere vissuto tutto,
ancora in credito col tempo. Sorriderà oltre il vetro;
verrà
sarà cristo, lo chiameremo ancora Gesù.