Il drappo rosso codardo
negli affondo delle corna
ti fa danzare e girare veloce
sui garretti,
Toro.
Gli zoccoli bruni
spingono la massa leale
della tua forza nera
e la coda frusta incessante
mentre abbassi la testa,
al peso delle due lune,
nell'ultima carezza
contro il fianco
dell'uomo.
Vi puntate l'un l'altro
nelle diverse pupille
dilatate dal caldo
dal sudore
dal sentore di morte
la tua , la sua.
Tu vedi la vita sottile
fremere nei fianchi ristretti
del raso verde gemmato,
sabbia ocra dell'arena
impolvera le calze colorate.
Cola il sangue vernice
dalle ferite delle banderillas
in forma di stelle rapprese.
E i fiocchi si agitano come uccelli infilzati
condannati alla tua groppa.
Cola l'ansia da dietro l'orecchio
del torero,
un canto acido che si rapprende
tra le nappe e la seta.
Eppure lui t'ama.
Nessun errore nel colpo finale
della lama
letale come il bacio
di un amante tradito.
l'autore mariateresa morry ha riportato queste note sull'opera
Non vorrei che questa poesia si riducesse ad un commento pro o contro la corrida. ho voluto solo riportare le intense sensazioni che ho provato nell'assistervi. Sono dalla parte del toro, ovviamente...