Posata la testa sul morbido guanciale,
gli occhi chiusi, prima di dormire.
Lente scorrono immagini festose
e odo canti in coro,
la mia voce
fusa con le voci di chi
ha voluto ancor con me cantare.
Son parti della mente
che sempre cerca e della vita ha sete,
inducono l'oblio.
Già s'abbandona adesso il corpo mio
al sonno che ristora,
cullando le speranze
ché le domande
sul senso della mia esistenza
per questa sera non avran risposta,
e nulla può turbare questo immoto istante
sospeso fra la terra e il cielo,
dove tutto è leggero.