Quest'anno non farò auguri.
Auguri all'anno nuovo, perché
se intorno varcheranno tuguri
di distruggenti, replicanti
proponimenti,
in lungo e in largo
di confini terrestri.
Sono per me auguri astratti,
retorici, buonisti,
senza decisa visione di fatti
per un proseguo diverso,
utile a preparare destini
già confusi in un cielo non terso,
o persi in afflitti delusi cammini.
Anno nuovo...
Anno aggiunto direi a una qualsiasi età,
solo di questo è certezza
ma non vera aspirata carezza
per crescere famiglia,
per provare meraviglia
di ogni evento preciso
che di sogni forse compiaciuti
ha già debitamente il fato deriso.
Non farò auguri,
per rispetto a chi non si sentirà felice
neanche domani,
primo Gennaio,
e a chi non ha più accanto
compagnia d'amore giovane
o antica,
per chi è ammalato
e si è inesorabilmente aggravato.
poi spira forse per sbaglio
costringendo lacrime di ripianto.
Sono adirata, e sono un po' sfatta
nel dover vivere di contraddizioni
per inutili illusioni.
Poi però spossata, una vocina
mi fa sentire chissà perché un po' cretina...
Ammorbidisco allora la sibillina
mia sfiducia.
Non posso pretendere rinuncia
di un buon pensiero augurale
che voglia far dimenticare
almeno nella notte euforica
il momento dove ognuno all'altro dirà:
Coraggio, avanti comunque si va!
Auguri quindi per il nuovo anno...
Ma sì auguri, e penso:
senz'altro migliore in ogni senso
per qualche vita infine di certo essere dovrà!!!!