apre la sera
il nero ombrello
sull'ultimo giorno
dell'anno.
Il ritmo della memoria
oscilla sui trascorsi giorni.
Come fosse un bolero andaluso
non ferma la sua cadenza
irrompe battente nell'animo
e lo fa dolorare...
tanti i fiori di cristallo
raccolti andati poi in frantumi.
Sono attimi di sbandamento
di profondo raccoglimento
e nella consapevolezza
delle mie sconfitte,
lego il mio dolore, pesante zavorra,
alla miccia dei fuochi artificiali
che accenderò a mezzanotte.
Li farò brillare, li vedrò sfaldarsi
e ricadere, pioggia di stelle,
dal cielo della mia notte
sulla mia anima assetata
di pace, d'amore e di luce
E sarà chiara finalmente l'alba...