Io Marco,
potrei incatenarmi al Tram dell'omologazione,
potrei farmi trascinare sui binari ferrosi dell'indifferenza,
potrei abbandonarmi all'adattamento esistente,
potrei rinchiudermi nella stanza del silenzio.
Ma sarebbe prigionia.
Ed io nato per vivere la libertà,
perché dovrei morire di prigionia?
Evado,
sì,
cerco l'evasione,
perduta e non vissuta,
di un tempo senza tempo,
di un giorno senza alba,
di una notte figlia del tramonto del dogma,
ed in tale ribelle eresia,
eppure accade
nel laico destino
che una voce assopita dalla stanchezza
di andare contro,
ti sussurra nella violenza del vento
e chi te lo fa fare?