Un buco nero, nella mia mente
un vortice che gira
inghiotte affamato i miei pensieri.
Nero come il buio della notte
copre vilmente le imperfezioni di madre natura.
Nero come la seppia quando inganna i suoi nemici.
Nero come il nero.
Inghiotte, voracemente.
Affamato di ciò che io non voglio mangiare,
ingurgita, un pozzo senza fine.
Mi solleva, mi sbatte,
energicamente mi sferza.
Cedo vigliaccamente le mie paure,
lo prego di portarsele via, lontano.
Cancellarle con il suo nero colore.
Mi accontenta, buco nero,
ha messo radici nella mia anima.
Mi solleva, mi percuote, mi rivolta.
Poi quando sembra fermarsi,
ancora una volta si prende gioco di me.
Mi vomita addosso ciò che ha ingurgitato.
Violento è il suo sputo, mi ferisce
lacera il mio animo.
Riaffiorano, ricordi,
come carbone acceso.
Afferro con le mani,
tizzoni incandescenti...
brucio la mia pelle.
Ho dormito per troppo tempo,
amaro è il risveglio.
Dove sei, buco nero,
inghiottimi ancora.