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Q di quore non fa rima con amore

strana brigata foll'e sciancata assai
tanti poeti cui il quor gli fu tradito
l'ignobile amore è li ch'ha colpito
e tutte inutili le terapie ormai

colpevole cupido tal sicario
puttino rosa beato e malandrino
dal ciuffo riccio tondo e paglierino
che dei nostri quori fa l'inventario

miti d'animo scriviamo le poesie
per esorcizzare tal patimento
come agnelli: tristi ignudi al macello

penso ripenso e ancora m'arrovello
e urlo e scrivo - qui ed ora - il mio lamento
contro amore e tutte sue le ipocrisie

 

l'autore senzamaninbicicletta ha riportato queste note sull'opera

e non pensi il lettore sbigottito
a me somaro per la q che ho inserito
è che il cuore del poeta innamorato
ha - di certo - qualcosa di sbagliato


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1 recensioni:

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  • Alessandro il 11/01/2012 15:17
    Cupido visto come un sicario che colpisce il nostro Quore sbagliato, e noi per non cadere sotto i patimenti ricorriamo alla poesia, essendo inutili tutte le altre terapie. Originale, ben ritmata e belle metafore... di diritto nei preferiti.

13 commenti:

  • Donato Delfin8 il 01/02/2012 21:17
    eh bè Smib
    ... sgancio l'arco e m'attacco al polo artificioso

  • giulio costantini il 12/01/2012 20:38
    Ciao Senzamaninbicicletta, ero sicuro che avresti capito che in ciò che ti ho scritto non c'è nulla di offensivo.. però credo di non essermi spiegato bene: lo schema da te suggerito non è ABBA ABBA etc. etc. ma è ABBA CDDC.. ed è qui (più che sul fatto della mescolanza di versi pari ed impari) che non c'è il sonetto..
    come giustamente dici tu, infatti, un sonetto, per essere tale, deve avere la ripetizione delle stesse rime nella 2nda quartina e qui non c'è neanche per assonanza... questa questione mi interessa poichè, come ti ho accennato, già in altre occasioni ho avuto modo di discuterne con altri autori e non mi è chiara la concezione che molti hanno del sonetto.. io, personalmente, prediligo quella classica (da manuale, diciamo)...
    Un'altra cosa: nelle terzine non è obbligatorio uno schema preciso... cdc dcd p. es. è usatissimo dal Belli, cdc ede da Trilussa (scusa la citazione di poeti romani, ma io scrivo solo invernacolo..

    un abbraccio
  • senzamaninbicicletta il 12/01/2012 19:07
    grazie maurizio, io non sono molto convinto della posizione dei miei accenti e non tutto il componimento mi suona bene in effetti, ma mi ci sono incartato troppo e non ho più voglia di rimetterci le mani anche perche a fine mese ho l'esame di linguistica generale e devo ancora prepararmi a dovere. G. C. molto probabilmente ha ragione nel suo commento e lo terrò presente per un ulteriore rimaneggiamento. Ciao grazie
  • mauri huis il 12/01/2012 18:07
    Complimenti, SMIB, non discuto il fatto dei veri pari e imparimetrici perchè è chiaro che l'hai fatto apposta, anche se mi verrebbe da stare con il competente G. C. e sono convinto che un con po' più di simmetricità l'opera ne guadagnerebbe in ritmo.
    Sono poi dell'idea che i due bellissimi distici delle note, ancorchè anche quelli imparimetrici, sarebbero stati una degnissima doppia coda del sonetto stesso, vivacizzandolo ancor più e completandone il senso.
  • senzamaninbicicletta il 12/01/2012 15:46
    per giulio costantini: ti ringrazio per il commento e soprattutto per la critica che a mio giudizio è assolutamente valida e mi presenta in te un'autore estremamente preparato dandomi nel contempo il piacere di intavolare qui con te una piccola discussione letteraria. Vorrei far presente che versi para e imparasillabici possono convivere molto bene proprio negli endecasillabi dei sonetti che offrono appunto una libertà maggiore di quella che offrono versi di metrica diversa (minore) il verso di undici sillabe impone l'accento solo sulla penultima sillaba mentre gli altri due possono essere addirittura assenti. La metrica delle rime io la leggo così: ABBA ABBA CDE EDC in quanto le rime dei sonetti devono essere identiche nelle prime due quartine e identiche rovesciate nelle terzine se la scelta cade su incrociate e invertite. Per quanto riguarda la critica, caschi male se pensi che io mi offenda, poiché io le accetto tutte e se posso imparo qualcosa da esse. Ti ringrazio nuovamente per il commento e per la qualità che esso ha espresso.
  • giulio costantini il 12/01/2012 12:21
    molto bella dal punto di vista lirico.. leggendola si "ascolta" la Qualità (co la Q maiusc) ma permettimi una riflessione (che non vuole assolutamente essere una critica) di carattere metrico che ho già avuto modo di discutere con altri autori presenti in questo sito: se chiamiamo Sonetto una composizione come questa con schema ABBA CDDC EFG GFE con versi parisillabi mischiati a versi imparisillabi si finisce per chiedersi che cos'è veramente un sonetto.. per come la vedo io, questo non è un sonetto..è una bella composizione, forte, presente nel contenuto, stimolante ma non un sonetto..
  • karen tognini il 12/01/2012 12:04
    Bello pero' il Quore innamorato... io senza l'amor propio non so stare... anche se a volte son mere illusioni...
  • mariateresa morry il 11/01/2012 17:30
    I poeti esistono indipendentemente dall'amore-eros; ci sono tanti altri aspetti di amore e di armonia ( anch'essa infondo amore) che meritano l'osservazione e il canto dei poeti...
  • mirtylla il 11/01/2012 16:47
    Davvero forte...
    vuoi forse dire che se non ci fosse l'amore non ci sarebbero nemmeno i poeti?
  • Vincenzo Capitanucci il 11/01/2012 15:40
    Il Quore dei poeti... ha qualcosa... di sbagliato... si chiude in un cerchio... con un accento d'Amore..
    Bellissima Manì...
    nell'inventario dei Miti... li conosciamo tutti... scriviamo Poesia
  • Gianni Spadavecchia il 11/01/2012 15:24
    Il quore dei poeti ha qualcosa di sbagliato.. mi ha fatto sorridere... Arileggerci!
  • senzamaninbicicletta il 11/01/2012 15:08
    grazie mary dai allora pubblicala che ci facciamo quattro risate
  • mariateresa morry il 11/01/2012 15:06
    Non ci crederai, ma ho pronta una poesiola in versione moderna che dice cose ben più tremende delle tue, ahhhh... comunque nei sonetti sei forte!!

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