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A Cefalonia e a mia figlia

Non è più tempo d'ombre miti e vento
ma d'un sole implacabile ed acceso
cui senza condizioni o lenimento

il mondo sembra essersi già arreso.
Nè serve il vento, ormai ridotto a un fiato
caldo che reca solo altro peso

ed al pensiero toglie ogni afflato.
Tra questo e quelle rogne di routine
che pure avevo già considerato

la vacanza volge quasi alla fine
in un giocoso clan di vita in coro
che presto finirà, alle Golosine.

Tornerò quindi al mio strano lavoro
e di quest'isola così tranquilla
ricorderò l'azzurro, il verde e l'oro.

Eppur qualcosa, mia giovane pupilla
è giunta a perturbare da un momento,
tale in un prato secco una scintilla,

un mio più personale sentimento.
-Guarda che io non sono come te-
m'hai detto ieri sera a tradimento

parlando non so più neanche di che,
ed io, che sull'istante ho abbozzato
adesso son qui a chiedermi perchè.

Cosa vuol dir, qual'è il significato
di questa presa di distanza inconscia
e pur dura, che m'hai così ostentato?

È il primo proditorio colpo d'ascia
al tronco la cui fronda ti ha protetto,
ma che di suo ancora non si affloscia

e la cui ombra ormai ti fa dispetto,
o invero eri sincera e la tua critica
riguarda propriamente un mio difetto?

Se è così, e magari lo è, specifica
quale o quali sono, di modo che
io possa farvi fronte, se modifica

fosse utile e possibile, ma se
invece il tuo distinguo riguardava

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l'autore mauri huis ha riportato queste note sull'opera

Dedicata a un'isola effettivamente, dice la mitologia, nata da un sogno di Afrodite, e a mia figlia Michela, nata allo stesso modo.


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6 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Ferdinando il 19/07/2016 00:31
    apprezzata... complimenti

6 commenti:

  • gina il 27/01/2012 09:39
    I figli che crescono si allontanano, reclamano la loro individualità con parole d'ascia per chi come un albero li ha sempre protetti... molto bella!
  • Anonimo il 17/01/2012 12:01
    bellissima questa lirica... complimenti mi piace ciò che dici nel commento..."... inconfessato è che i nostri figli ci assomiglino in tutto e per tutto. Non è così ed è giusto che non lo sia, perchè ognuno è unico e irripetibile" è vero Maurizio io dico sempre che i figli sono in prestito , come fanno gli uccelli dobbiamo imparar loro a volare e poi lasciar li andare...
    complimenti molto bella carla
  • mauri huis il 14/01/2012 11:53
    Vero, una frase un po' mal digerita, più che non accettata, in fin dei conti è la terza volta che i miei figli dventano grandi. L'ultima credo. Ed ogni volta me la son sentita dire e credo sia una tappa obbligata dell'emancipazione dei padri dai figli, non solo inevitabile ma auspicabile, anche se magari non così presto. Ma ogni volta fa un po' male, perchè in fin dei conti il sogno vero e inconfessato è che i nostri figli c'assomiglino in tutto e per tutto. Non è così ed è giusto che non lo sia, perchè ognuno è unico e irripetibile. Almeno finora. Grazie dei complimenti, in effetti non è facile scrivere alla "dantesca", ma se l'ha fatto anche Pasolini...
  • - Giama - il 13/01/2012 23:05
    poi d'esser sempre solo contro il mondo
    sfidando ad ogni momento la sorte
    ed ogni avversario, reale o giocondo

    prendo questo perchè l'ho catturato al volo,
    mentre correvano agilmente tutti i versi...

    ho letto con piacere delle rime scorrevoli ed un "dialogo" profondo; mi ha lasciato senza fiato quel " - Guarda che io non sono come te -": penso sia la chiave di questa splendida poesia!

    complimenti caro amico, ora sono io che mi tolgo il cappello
    p. s: appena posso ti faccio sapere per il video...
    grazie!

    un abbraccio

    Gia
  • loretta margherita citarei il 13/01/2012 20:33
    molto ma molto bella
  • mariateresa morry il 13/01/2012 20:08
    Tu sai scrivere molto bene di questo genere, a me del tutto sconosciuto. L'ho letta volentieri perchè è scorrevole ed arguta. Una "ramanzina" da padre moderno. Io però resto convinta che essa ti sia nata da una ferita, una frase non accettata-

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