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A Cefalonia e a mia figlia
Non è più tempo d'ombre miti e vento
ma d'un sole implacabile ed acceso
cui senza condizioni o lenimento
il mondo sembra essersi già arreso.
Nè serve il vento, ormai ridotto a un fiato
caldo che reca solo altro peso
ed al pensiero toglie ogni afflato.
Tra questo e quelle rogne di routine
che pure avevo già considerato
la vacanza volge quasi alla fine
in un giocoso clan di vita in coro
che presto finirà, alle Golosine.
Tornerò quindi al mio strano lavoro
e di quest'isola così tranquilla
ricorderò l'azzurro, il verde e l'oro.
Eppur qualcosa, mia giovane pupilla
è giunta a perturbare da un momento,
tale in un prato secco una scintilla,
un mio più personale sentimento.
-Guarda che io non sono come te-
m'hai detto ieri sera a tradimento
parlando non so più neanche di che,
ed io, che sull'istante ho abbozzato
adesso son qui a chiedermi perchè.
Cosa vuol dir, qual'è il significato
di questa presa di distanza inconscia
e pur dura, che m'hai così ostentato?
È il primo proditorio colpo d'ascia
al tronco la cui fronda ti ha protetto,
ma che di suo ancora non si affloscia
e la cui ombra ormai ti fa dispetto,
o invero eri sincera e la tua critica
riguarda propriamente un mio difetto?
Se è così, e magari lo è, specifica
quale o quali sono, di modo che
io possa farvi fronte, se modifica
fosse utile e possibile, ma se
invece il tuo distinguo riguardava
un po' tutto il mio modo d'esser, beh
lasciando stare la rava e la fava
prima difenderei con le unghie e i denti
quello che sono, ragazzina brava,
e poi rovescerei, con altri intenti
la lente con la quale mi hai guardato
con esiti forse anche sorprendenti.
E guarda che non sono interessato
a una polemica vendicativa
ma ad un confronto onesto ed orientato
a una funzione anche educativa
che (è stato il mio difetto principale)
con te non ho mai reso molto attiva.
Forse perchè hai una madre invero tale
forse per la paura d'impegnarmi
forse per una legge universale
con te ho usato poco le mie armi
pensando forse troppo per me stesso
al mio piacere e al mio realizzarmi.
Ma questo non vuol dir però che adesso
mi debba caricar, novello atlante,
di tutto quanto il mal dell'universo.
I miei difetti, o bimba criticante
son tanti e li conosco fino in fondo:
il principale è quello d'essere scostante
poi d'esser sempre solo contro il mondo
sfidando ad ogni momento la sorte
ed ogni avversario, reale o giocondo.
Ma i tuoi quali sono? Dietro quali porte
li nascondi, dagli occhi della gente
e forse anche dai tuoi? In parte
hai ragione, ormai sei adolescente,
ma non esagerare, il rischio è quello
d'ingigantire problemi da niente.
Quanto ai sogni proibiti, od ai castelli
costruiti in aria, non ti preoccupare:
alla tua età non sono mai troppo belli
nè troppo grandi da realizzare.
Guarda quest'isola, bella e incantata
nata da un sogno d'Afrodite e il mare:
non esisteva ma un giorno è affiorata
e niente l'ha potuta più scalfire!
Così anche tu, bimba un po' sfrontata
che non riveli mai il tuo sentire:
sogna in grande, non ceder mai le armi
ma qualche cosa lasciamela dire...
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l'autore mauri huis ha riportato queste note sull'opera
Dedicata a un'isola effettivamente, dice la mitologia, nata da un sogno di Afrodite, e a mia figlia Michela, nata allo stesso modo.
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1 recensioni:
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- apprezzata... complimenti

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