Son qui a riprendermi
il mondo sulle spalle
il fardello d'una vita
che punge e scortica
lentamente e scuoia con forza
la mia carne
e tu silenziosa
mi guardi e annuisci
mordendoti le labbra
un sapore di lavanda
sprigiona nell'aria
il tuo venire silenziosa
alle luci del nuovo giorno
cieli ove nuvole
passano e vanno oltre
ma lasciano sempre
una goccia
che mi ricordano di te
tu che non m'appartieni
come nulla è mai nostro
ma solo un tiepido calore
che s'accende
come il sorgere del sole
che non lo chiami mai
lui è solo di passaggio
prima riscalda il cuore
ed alla soglia della sera
s'allontana
e tu scappi lasciando
in me quel torpore
e la tristezza
che stringe forte il petto
aumentando il mio respiro
nell'ansioso e doloroso distacco
al nascere
d'un profondo sonno.