Spremo il frutto dell'agrume sentimento
perché mai possa
io
dissetare
la mia voglia di libertà,
perché possa sempre
io
assetare
l'esigente libertà,
e vivere l'eccitazione
perenne
nel labirinto umano
dell'evasione evasa
dal sogno perduto
nell'attimo sperduto.
Sì,
evasione
in tal prodromo esistenziale
nell'arrivare senza mai esser giunti,
nello sfiorare senza mai aver agguantato,
nell'assaporare senza mai aver saziato
la ricerca di
quel gusto
ora amaro
ora dolce
della
libertà.