Intreccia, ballerina
le tue superbe sinuosità,
così dolcemente assassine,
custodite nello scrigno indiavolato
di quelle danze ansiose
ora mascherate da bambine
ora incapaci di pensarsi
estensioni impregnate
di volontà di crescita;
balla,
nei contorni disegnati
con matite di cristallo
reso essenza di purezza
dai soldati iridescenti della notte,
da un perimetro indecifrabile di stelle
mentre ardori ancestrali di champagne
evadono da bottiglie assonnate
e a te si inchinano
spumeggianti come quel primo amore
che scintilla in ricordi di lacrime
tra i fantasmi dei tuoi camerini;
continua, te ne prego, ballerina
i tuoi passi comunicandoti vanno
come i fratelli che mai conoscesti
eppure sempre amasti
che il tuo vortice di baiadera
non si decomporrà
in un umiliante incanutirsi
ma saprà corteggiare il silenzio
con la lucente,
avvolgente ebbrezza
di un abat jour d'Oriente.
Fidati del mio sguardo
focoso, instancabile giocoliere
interrogarti non sa
sulle traiettorie ingovernabili
delle tue mani che furoreggiano
madide del tacito accordo
con i miei applausi accecati
dalla carezzevole persecuzione
dei tuoi virtuosismi
avidità di maestria di circense.
Mont Martre ode ancora
il ghigno compiaciuto dei botteghini
"signori, si entri
dove la vita
scorre intabarrata
nell'accappatoio infuocato
di ancestrali folies";
oh, belle et aimeè Paris
ton charme est aussi toujours ici,
dans les etoiles des danseuses
est ta vie eternelle,
que te conduit a te decouvrir,
la fleur plus belle,
dans une France charmante".