Osasti sapere uomo
sporgendo l'orecchio là,
dove sibila
un vento sconosciuto!
E scopristi realtà ignorate
dove tutto è trama
imbevuta di diplomazia
che incanta chi non sa
interpretarla,
svegliando l'incredula
ingenuità del tuo cuore.
Ed ad una ad una
le certezze
s'infransero in briciole
lasciando aperta una ferita
di rimpianto,
perché tu no, non volevi saperne
di lupi famelici
intrighi, raggiri...
t'affidavi fiducioso
agli altri
convincenti di buona fede
e mai ti sentivi tradito,
la superficie ti bastava
il dubbio non ti sfiorava.
Ora invece
t'arrabbi, temi,
rimproveri, invidi
hai paura, sentimenti
che fanno del tuo passo
incertezza,
vacilla la tua mente
ormai non puoi più ignorare;
il sospetto che porta alla conoscenza
s'è aperto
e la conoscenza
vuole accettazione
che non sempre approvi.
Si, forse la felicità
è dei semplici
che domande non pongono
e risposte non vogliono
bastandosi
di quel che li circonda
e arricchendosi soltanto
della beatitudine dell'ignoranza
lasciando che il vento
turbini dietro la finestra chiusa.