Mi sono sempre chiesto
la funzione delle cose.
Di come gli eventi
si potessero evitare,
di come nuove emozioni,
si posavano stanche,
per poi assopirsi
e tra sonno e oblio
divenire passato.
Di ogni attimo usato,
speso e sudato,
con l'entusiasmo di poi,
di quello che magari sai,
ma che di certo non vuoi...
L'incedere maestoso
di alcune rivelazioni,
che si perdono ed epurano
come mille schegge di vetro,
che brilleranno se la luce
gli batterà contro.
Non sempre c'è luce per capire.
A volte per intuizione,
o per assurdi tentativi,
ci si destreggia nel solito buio,
e a volte se ne esce,
ma quel senso di vuoto e di piccolezza,
che si ha di fronte a questa intrepida vita
che ci parla di vecchie fiere,
o di qualsiasi altra cosa,
ci insegna che non c'è nulla da imparare,
che l'aver vissuto di vita vissuta,
sarà solo alla fine un altro gesto,
che attribuiremo forse al destino,
ma che dirà una volta per tutte,
che non siamo nulla,
con le nostre paure
esistenze, amori e dolori...
... nulla...
nulla di particolarmente prezioso.