A me,
che il pensiero a volte sfugge fra desiseri ed illusioni,
di un tempo che più non mi appartiene,
e vago nel torpore fra sogni e delusioni
per le vie dell'infinito in compagnia di stelle e comete perse.
A me,
che la strada della vita a volte s'abbuia,
come divorata da strana nebbia di odori e sapori amari,
per le visibili ingiustizie nel mondo perpetrate ogni momento.
Nell'impotenza generale che mi opprime,
cerco e provo il mio volere dell'impossibile che avanza,
nella confusione e nella solitudine che non da costanza.
A me,
di pensieri ormai vuoto,
alla ricerca di speranze vane,
di forme e cose strane,
che si aggirano nei meandri sconosciuti della mente,
vivendo di sogni e di ricordi.
A me,
che l'oscura morte non fa più paura,
nella certezza di una volontà alta e sicura.
Quanto vorrei dire, ma... non trovo parole.