Fonte purissima
che sgorghi dalla roccia,
tu che hai spillato la mia goccia
che si nutrì nel caldo ventre
fino a divenire essere vivente,
essere di carne, di sangue
e d'essenza astratta
che governa tutto il mio essere
con impulsi soffusi e segreti
che impregnano la mia anima
di sensazioni
ora belle e gioiose
ora anguste e nebulose.
Quella goccia...
Ha fatto tanto cammino,
ha abbeverato petali e fiori
sotto forma di rugiada,
ha dato nuova linfa e vita
ad altri esseri belli e splendenti
come la luce del mattino
quando rischiara il mio cammino
attraversa il mio cuore
riempiendolo di gioia e d'amore.
Fonte purissima...
tu sei stata l'artefice del mio destino.