Non voglio addormentarmi
per la paura di sognare.
E nel sogno ti vedo
bella come allora, ma triste.
Non accarezzo più quel ricordo
che mi faceva tremare il respiro e
il cuore quando eri nuda davanti a me.
E questo stramaledettissimo sogno
è così vero che sembra adesso.
È talmente finto da sembrare reale.
Quanto eravamo piccoli,
quanto eravamo stupidi,
io ti schizzavo l'acqua fredda e
tu scappavi : "dove vai? Ritorna!"
Io non volevo, ma è successo
scusarsi è inutile.
E ce ne vuole di tempo e di botte sai,
per diventare adulti, o illudersi di esserlo.
Illudersi di essere uomini grandi
e non grandi uomini:
uno dei tanti che nella massa non conta
uno dei soliti che nel coro non canta
ma forse il solo che sa leggerti la mano,
e sa far ridere quegl'occhi, oggi spenti.
Il tempo è un pittore pazzo
e con il suo pennello sfuma tutte
le cose, ma non quelle amate insieme:
quelle son ferme nel cuore,
e io solo con loro sto davvero bene.
Forse siamo davvero ancora piccoli
Forse siamo davvero ancora stupidi
Forse improvvisiamo troppo per troppi.
Mi domando se siamo ancora capaci di
commuoverci per niente,
e a credere nei sogni della gente.
Lascia che ti guardi in faccia
lascia che ti misuri il cuore:
io sono sempre qui lo stesso uomo.
E se aiuto a far ridere qualcuno,
non credere che sia un reato,
non pensare che sia del tutto sbagliato.
Nulla ti chiedo mia poesia
Dammi solo una mano,
ho un freddo da morire:
strappami questo assurdo
male all'anima dato
da un lontano amore
che sta finendo qui...